Meta AI: preoccupazioni sulla privacy

Instagram ha recentemente annunciato l’arrivo di Meta AI, un assistente virtuale che promette di rivoluzionare l’esperienza degli utenti sulla piattaforma. Ma cosa significa esattamente questo per te? Scopriamo come funziona, ma soprattutto quali sono le critiche mosse dagli utenti.

Che cos’è Meta AI?

Meta AI è un assistente virtuale sviluppato internamente da Meta, per intenderci qualcosa di molto simile a ChatGPT. Il grande vantaggio è che funziona direttamente dalla barra di ricerca di Instagram, rispondendo alle tue domande e fornendo assistenza in vari formati, inclusi testo, video e foto. Questo significa che per utilizzarlo puoi rimanere all’interno delle app di Meta, senza dover uscire per aprire altre app o siti.

La tecnologia con cui è stata programmata si basa sul sistema Llama 3, una delle piattaforme di intelligenza artificiale più avanzate e gratuite disponibili oggi. Questa versatilità significa che Meta AI non solo risponde alle domande, ma può anche creare contenuti visuali su richiesta, come immagini o video. Ad esempio, puoi chiedere a Meta AI di generare un’immagine di un cane su uno skateboard e otterrai un risultato istantaneo.

Tuttavia, è importante notare che Meta AI attualmente non è disponibile in Italia, a meno che non si utilizzi una VPN. Inoltre, l’integrazione di Meta AI solleva alcune preoccupazioni sulla privacy, poiché implica l’uso di dati pubblici degli utenti per migliorare e addestrare l’AI stessa. Approfondiremo questo aspetto più sotto.

Come funziona?

Come anticipato, Meta AI risponde direttamente dalla barra di ricerca su Instagram. L’interazione è semplice e intuitiva: basta premere sulla barra di ricerca e digitare la tua domanda. Puoi chiedere a Meta AI di suggerire video animati, generare poesie o anche rispondere a domande tecniche. Tuttavia, dobbiamo precisare che in questa fase si tratta ancora di una novità, dunque è possibile che ci le risposte fornite siano un po’ limitate dal punto di vista qualitativo, specialmente all’aumentare della complessità delle richieste.

P.s. Meta ha creato anche un profilo Instagram ufficiale per spiegare e mostrare come utilizzare al meglio Meta AI, puoi trovarlo qui sotto!

Meta AI: preoccupazioni sulla privacy

Meta ha annunciato che utilizzerà i dati pubblici degli utenti di Instagram e Facebook per addestrare la sua AI. Questo include post, foto, didascalie e messaggi inviati all’assistente virtuale (ma esclude i messaggi privati). Tutto sommato nulla di diverso da quello che potevamo aspettarci: questo approccio è molto comune tra le grandi aziende tecnologiche, poiché l’accesso a grandi quantità di dati è essenziale per migliorare le capacità delle AI.

Come in ogni cosa, la possibilità di utilizzare i dati pubblici per addestrare l’AI presenta sia vantaggi che svantaggi.

✅ Da un lato, permette a Meta di migliorare continuamente la precisione e l’efficacia delle risposte del suo assistente virtuale. Questo significa che potremo utilizzare gratuitamente (ricordati che se non lo paghi, il prodotto sei tu) un servizio in costante aggiornamento e miglioramento che, se usato in maniera intelligente, ci permette di ottenere molti vantaggi.

 Dall’altro lato, però, solleva importanti questioni sulla privacy. Alcuni utenti potrebbero non essere a proprio agio con l’idea che i loro contenuti pubblici vengano utilizzati per addestrare un’AI. Per non parlare della proprietà intellettuale, tema caldissimo quando si parla di intelligenza artificiale.

Come negare il consenso a Meta AI

Per chi è preoccupato per la propria privacy, è possibile negare il consenso all’uso dei propri dati. Per farlo:

  • Accedi alle impostazioni del tuo profilo su Instagram
  • Scorri l’elenco fino alla sezione “Informazioni”
  • Premi su “Informativa sulla privacy”
  • Premi su “diritto di opposizione” (è un link nel primo blocco di testo)
  • Compila il modulo spiegando le ragioni per cui desideri opporti all’uso dei tuoi dati (è sufficiente scrivere anche solo “GDPR”)

Il commento di NJL

L’introduzione di Meta AI su Instagram rappresenta indubbiamente un passo avanti significativo nella user experience. Ancora una volta Meta aggiunge una funzione con l’obiettivo di fornire una suite completa ed evitare che i suoi utenti debbano uscire dal suo ecosistema. Va detto, a volte hanno centrato l’obiettivo, altre i risultati sono stati una brutta copia di ciò che altri hanno fatto meglio.

Tuttavia il fatto che Meta investa in intelligenza artificiale e nel web 3.0 da anni – tanto da decidere di cambiare nome – lascia ben sperare che su Meta AI possano effettivamente realizzare una funzione efficace.

Il processo per negare il consenso sull’utilizzo dei propri dati è fin troppo complicato: sembra proprio che vogliano disincentivare e rendere il più difficile possibile farlo! Chissà se ci sarà l’ennesimo caso in cui Meta sarà costretta a fare marcia indietro sul modo in cui tratta e gestisce i dati dei propri utenti. Ma anche se questo avverrà, ormai i dati che doveva prendere se li sarà presi…

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