Apple applica una commissione sulle sponsorizzazioni Meta! Si vociferava da tempo ma ora è ufficiale: dall’8 luglio quando sponsorizzi un post direttamente dall’app iOS di Instagram, Apple applicherà una fee del 30% sul budget che investi. 

Ma facciamo un passo indietro

Come funzionano le commissioni Apple

Apple, da sempre, prevede una commissione per tutti gli acquisti effettuati all’interno delle applicazioni che ospita nell’Appstore (anche abbastanza altina, considerando che de facto il traffico per scaricare l’app te lo devi portare praticamente da solo). Apple infatti trattiene il 30% oppure il 15%, in base ai ricavi totali dell’azienda, ed effettua bonifici mensili con la quota che spetta a chi ha sviluppato l’applicazione.

Questo significa che quando paghi un app, all’azienda andrà il 30% in meno, a cui poi andranno dedotte le tasse del proprio paese. Con la parte rimanente dovrà poi sostenere i costi di sviluppo, passati e futuri. Soldi che non riceverà immediatamente, ma che dovrà aspettare 30 giorni per poterli investire. Non proprio una passeggiata.

Sapendo ora queste informazioni, siamo sicuri che guarderai con occhi diversi il prezzo della prossima app che stai pensando di acquistare!

Come le aziende evitano le commissioni

Per evitare le commissioni Apple, molti brand utilizzano uno stratagemma molto semplice: hanno rimosso la possibilità di acquistare direttamente in app. L’unico modo per usarle, dunque, è quello di effettuare l’acquisto tramite browser.

Un’azienda che ha adottato questo metodo, e che tutti sicuramente conosciamo, è Netflix. L’unico modo per poter guardare i suoi contenuti all’interno dell’App è aver attivato un abbonamento direttamente tramite sito web. Senza, l’applicazione diventa praticamente inutilizzabile. Un esempio nostrano, che utilizza questo escamotage, è Learnn, piattaforma di e-learning per competenze digitali. 

Dunque capisci bene come in questo modo le applicazioni si trasformano, da possibile punto di ingresso di nuovi clienti, a meri strumenti addizionali per chi ha già acquistato un abbonamento. Passando così da investimento per acquisire a un costo per soddisfare le necessità dei clienti.   

Questo per chi sceglie di adottare vie permesse da Apple. Poi ci sono anche altri casi in cui l’azienda di Cupertino non gradisce… 

Ricorderete la battaglia che Fortnite portò avanti nel 2020: quando Epic Games introdusse un sistema di pagamento in-app alternativo nel suo gioco di punta, che permetteva ai giocatori di aggirare la commissione del 30% di iOS. Per tutta risposta Apple rimosse Fortnite dall’App Store e chiuse l’account sviluppatore di Epic Games. Drastico.

Bene, ora che hai chiaro il contesto e quanto la questione venga presa sul serio, torniamo a noi…

 

Perché dobbiamo pagare le commissioni Apple su Instagram?

Apple, consapevole del grande volume di affari che si stava perdendo, ha ora imposto la gestione di tutte le transazioni attraverso In-App Purchase, anche per Meta, la quale gestiva i pagamenti delle sponsorizzate tramite App in maniera differente. La motivazione ufficiale è che lo fanno per garantire la privacy e la sicurezza degli utenti.
Questo un estratto del comunicato ufficiale di Meta, che puoi leggere per intero qui:

“Siamo obbligati ad aderire alle direttive di Apple o a eliminare i post promossi dalle nostre applicazioni iOS. Non desideriamo sopprimere la possibilità di promuovere i post, poiché questo pregiudicherebbe le piccole aziende rendendo la funzione meno accessibile e potenzialmente privandole di un metodo efficace per avanzare la loro attività. Ci impegniamo a fornire alle aziende soluzioni flessibili e pratiche per aiutarle ad affrontare questo cambiamento e ottimizzare i risultati delle loro spese in pubblicità. Nell’ambito di questo impegno, abbiamo investito in modalità alternative per potenziare i post.”

Per tutta risposta Meta si è adeguata a questa decisione, con una cattiva notizia per tutti i suoi utenti: ha ribaltato le commissioni Apple su Instagram direttamente sul consumatore finale, cioè noi.

Questo significa che potremo continuare a sponsorizzare da App su Instagram e Facebook – premendo quel bellissimo bottone blu “promuovi” che ci permette di completare l’operazione in 3 semplici step – ma che pagheremo il 30% in più rispetto a prima. 

Se aggiungiamo il fatto che il costo del CPM delle ads su Meta è in costante aumento, da sempre, questo cambio improvviso e non graduale sarà una bella botta. 

Come evitare le commissioni Apple su Instagram

Il 28 Giugno, abbiamo ricevuto una email direttamente da Meta, che ti riportiamo qui sotto, dove oltre a dare la notizia spiegava come poter aggirare le commissioni Apple su Instagram.

Ti basta sponsorizzare i tuoi contenuti accedendo a Instagram dal browser invece che dall’app. Il processo potrebbe risultare un po’ macchinoso, ma se questo significa risparmiare il 30% secondo noi lo sforzo vale pena:

  • Accedi al tuo profilo Instagram da browser (da desktop o da mobile)
  • Scegli il contenuto che vuoi sponsorizzare
  • Premi sul bottone “promuovi” e segui gli step, saranno identici a quelli che hai sempre trovato (e continui a trovare) da App.

Nel caso te lo stessi chiedendo, per quanto riguarda le sponsorizzate da Business Suite rimane tutto com’era prima, ovvero senza alcun tipo di commissione.

Conclusione

Con l’entrata in vigore del Digital Markets Act (DMA) in Europa, Apple è stata costretta ad aprire le porte dei propri smartphone a store di terze parti sul proprio sistema operativo, come l’Epic Games Store, che non richiedono fee ai produttori di App.

Perché dunque Meta non opta per spostare le sue applicazioni su uno store che non trattiene commissioni?

La risposta sta tutta in un gioco di poteri. A fronte del DMA, Apple ha rivisto i contratti verso gli sviluppatori di app, proponendo due alternative:

  1. Rimanere solo ed esclusivamente su AppStore, mantenendo la solita commissione del 30% e del 15%
  2. Oppure essere presenti su molteplici store, con una riduzione della commissione al 17% e al 10%. Se però un app supera il 1 milione di download, l’azienda dovrà versare 0,50€ per ogni download.

Meta si è così trovata obbligata ad accettare i termini attuali, per non pagare cifre esorbitati a causa dei troppi download.

La vera domanda è: quante persone si sposteranno su browser per sponsorizzare, e quante invece pagheranno il 30% in più perché poco informate, o troppo pigre?


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