Ed eccomi qui, a distanza di qualche mese dall’ultima volta, a scrivere di nuovo un caso studio per i ragazzi di Not Just Analytics e la sua community, di cui ormai mi sento parte attiva, su come usare i dati per crescere su Instagram.
La prima volta ho risposto alla domanda “Come recuperare un profilo Instagram inattivo?”
Perché sì, sono su Instagram dal 2013 ed ho assistito ad ogni sua fase, con tutto ciò che questo ha comportato.
Instagram è un mondo in continuo divenire e, se non sei in grado di stare al suo passo, be’, è inevitabile perdersi per strada.
Questo, infatti, è un po’ ciò che è successo a me qualche anno fa.
Cosa è cambiato?
Instagram è ormai un mondo saturo, c’è tanta competitività ed è sempre più difficile riuscire a distinguersi e farsi notare.
Come distinguersi su Instagram
Cosa fa la differenza al giorno d’oggi ormai l’ho capito, e non esistono formule magiche che tengano, è necessario investire.
Per “Investire” non si intende soltanto a livello economico, in questa attività bisogna metterci passione, forza di volontà, creatività e un po’ di sale in zucca.
Non basta creare contenuti carini, rivolgersi alla community e sperare che le cose cadano dal cielo.
È ormai fondamentale osservare, mettersi in discussione, accogliere i cambiamenti e sapersi reinventare studiando l’ambiente circostante e creando una strategia con la quale poter affrontare questo percorso.
E qui entra in gioco Not Just Analytics Business. Da quando conosco i ragazzi di Not Just Analytics, ormai credo che sia circa un anno, ho completamente cambiato modo di vedere le cose.
È anche grazie a loro se sono riuscita a capire, dopo il mio lungo periodo di assenza
In che direzione stesse andando Instagram e l’approccio che fosse opportuno avere.
Infatti, una strategia efficace prevede non solo la costanza, la coerenza e la creatività, elementi imprescindibili per ottenere contenuti di valore, ma anche tanti altri aspetti che appartengono alla parte che c’è ma non si vede, sfruttando appunto l’analisi dei dati per crescere.
È importante sia monitorare gli altri profili per trarne degli insegnamenti, sia controllare noi stessi per capire se stiamo procedendo nella direzione giusta o se invece è necessario fermarsi e correggere il tiro, leggere, confrontarsi, informarsi.
Come usare i dati per crescere!
Questi sono i punti fondamentali: testare, studiare e non avere paura di rischiare, cose su cui tutt’ora continuo a lavorare duramente.
È proprio questo il motivo per il quale ho deciso di affidarmi a Not Just Analytics Business, per avere un tool con il quale poter monitorare l’andamento del mio profilo e utilizzare i dati per crescere.
Forse ti starai chiedendo quale sia il senso, be’ entriamo nel vivo e parliamo in modo concreto.
Dopo aver effettuato il login di Not Just Analytics Business, ti si apre un mondo.
I dati sono molto più chiari e approfonditi a mio avviso, grazie anche all’introduzione di alcuni parametri mai visti prima.
Ciò che bisogna ben tenere a mente è che ognuno, a seconda dell’impostazione del proprio profilo, deve riuscire con il tempo a capire cosa funzioni di più e la tipologia di post che gli utenti preferiscono e si aspettano da noi.
Questo comporta spesso anche dei fallimenti dovuti a prove e test che è necessario fare.
Come usare i dati per crescere: POST & STORIE!
Due sono i miei grafici preferiti: il primo è il grafico degli orari di pubblicazione, in cui Not Just Analytics mostra la media dei follower attivi in ogni fascia oraria, comparata con la copertura dei miei post.
Così facendo riesco a capire quando pubblicare e come sfruttare appieno i picchi di attività della mia community per far sì che più persone possibili possano guardare i miei contenuti.
Ma questi non sono gli unici! Le sezioni dedicate ai post e alle storie sono diventate per me fondamentali ormai.
Come dicevo prima, ci sono dei parametri nuovi che sono di grande valore per l’analisi dei miei post.
Il primo è il Ninja E.R., il quale mi permette di constatare quanto effettivamente io sia in grado far interagire le persone che guardano i miei contenuti, non rapportando le interazioni (like, commenti e in questo caso anche salvataggi) come di consuetudine al numero dei follower, bensì alla copertura dei miei post.
Inoltre, ci sono altre due misure che monitoro costantemente, la capacità di attrazione e la frequenza di visibilità, il tutto è però analizzato in automatico nella parte finale dedicata all’ “Analisi dettagliata” dei post.
A seconda del modo in cui è andato un contenuto, riesco a capire cosa posso migliorare e gli errori da non rifare.
Ti faccio un esempio concreto.
Fino a due settimane fa avevo dei grossi problemi con i miei post. Infatti, sebbene la mia capacità di attrazione (ovvero quante volte è necessario che i miei post debbano essere visti per riuscire a far generare una interazione) fosse quasi sempre in positivo, il che vuol dire che i miei contenuti erano effettivamente accattivanti, la copertura era invece perennemente in rosso, e questo vuol dire che avevo difficoltà a raggiungere le persone.
Per quanto riguarda le storie, il principio è lo stesso. Con l’Open Rate, rilevo la percentuale di utenti tra i miei follower che aprono le mie storie (in media è l’8%), mentre con la percentuale di completamento, osservo quante persone in media arrivano alla fine.
Effettuare un’analisi dettagliata delle mie storie mi fa capire quale contenuto ha causato un calo di attenzione e quale invece ha favorito le interazioni.
Come sfruttare l’algoritmo per crescere
Ma arriviamo al dunque
Il mio secondo grafico preferito è stato implementato dopo l’aggiornamento relativo all’algoritmo, aggiornamento che
Nell’arco di due settimane ha letteralmente stravolto il mio approccio con la pubblicazione dei post
Dopo aver letto l’articolo shock di Not Just Analytics sul funzionamento dell’algoritmo, ho trascorso 48h a studiare senza vedere la luce del sole per capire come usare questi dati per crescere. Non è stato immediato ma, dopo aver capito il meccanismo, ho iniziato ad agire.
Con quell’articolo e grazie al grafico di cui vi parlavo prima, ho iniziato a prevedere l’umore di Instagram nei miei confronti ed ho iniziato a sfidarlo per provare ad aumentare la copertura dei miei post anche quando in teoria avrebbe dovuto penalizzarmi.
Il risultato?
In due settimane ho sbloccato la situazione follower (che continuavano a diminuire), ho aumentato la mia copertura media, le mie interazioni e di conseguenza anche il mio Engagement Rate è migliorato.
Una volta compresi i nostri punti di forza e i nostri punti di debolezza, non ci resta altro da fare se non agire per apportare delle migliorie ai nostri profili, cosa che, senza uno studio ed un’analisi approfondita, non sarebbe possibile.
Per accedere a Not Just Analytics Business:
Articolo scritto da @Federicarena_
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