Questo caso studio non parla di numeri stratosferici. E nemmeno di strategie di marketing segrete o di collaborazioni chiuse grazie a Instagram.
Questo articolo racconta la storia di un profilo normale. Come ce ne sono tanti.
Ed è proprio per la sua normalità che ci piace pubblicarlo.
Perché nella sua semplicità racconta molto probabilmente la storia di migliaia di persone.
Una storia normale
Ciao ragazzi di Not Just Analytics. Per me è un vero piacere scrivervi e spero che in qualche modo la mia piccola esperienza posso essere d’aiuto a qualcuno.
So di non avere numeri grandi ma ogni volta che mi vengono le crisi esistenziali sul mondo di Instagram penso da dove sono partita e fin dove sono arrivata.
E con questo mio scritto vorrei poter aiutare chi come me, ha difficoltà a credere in se stesso quando, sbagliando, si mette a confronto con chi ha i “numeroni”.
Chi è “La ragazza in valigia”?
Mi chiamo Angelica e ad ottobre 2018 ho deciso di aprire la pagina de @Laragazzainvaligia per poter esternare attraverso la scrittura il mio mondo: fatto di sentimenti ed emozioni comuni a qualsiasi essere umano.
Solo che io amo fare le cose in grande e punto sempre in alto… e ho aperto questa finestra su questo social con un obiettivo ben in mente:
Pubblicare un libro e arrivare a fare il firmacopie nelle varie librerie in Italia.
Un sogno troppo grande, troppo esagerato? Non lo so!
Ma se c’è l’ha fatta tizio perché non posso farcela io?
Così ho iniziato a studiare questo mondo sconosciuto fatto di algoritmi in continuo cambiamento, di aggiornamenti che ancora oggi ogni volta devo studiare, perché non li capisco del tutto.
L’unica cosa è che non volevo mettere la faccia, perché
volevo che la gente mi amasse per quello che faccio non per come sono esteticamente.
Ci siamo passati tutti almeno una volta…
Così incominciai a guardare qualche video su YouTube ed a fare ricerche su Google per capire che tipo di hashtag usare per avere più visibilità. Credevo, infatti, che se qualcuno avesse voluto contattarmi si sarebbe basato sui numeri… ma i miei numeri facevano schifo.
Contattavo chi aveva pagine più grandi per uno scambio di pubblicità attraverso i mezzi che offre Instagram, mi affidavo a chi su canali mediatici si spaccia per social media manager, mettendo in pratica i consigli che divulgavano. Ma non vedevo i risultati sperati.
Man mano che passavano i mesi sembrava che facessi passi indietro, perdevo follower e non crescevo. Tante volte ho pensato di chiudere la pagina rifiutando quel sogno.
Feci un post dove scrissi che stavo proprio pensando di farlo.
Ma un follower mi disse di non farlo, che aveva bisogno delle mie parole.
Ed è stato lì che ho capito che dovevo cambiare e studiare la mia strategia.
Mi sono seduta e ho stabilito un piano avendo sempre in mente il mio obiettivo.
I primi 3 step per migliorare il profilo Instagram
Grazie ai contenuti di @steven.lopresti ho capito che alla base ci doveva essere un piccolo percorso con delle piccole mete.
Così sul mio quaderno degli appunti scrissi:
1. Migliorare gli hashtag
Devono essere più inerenti alla mia nicchia. Qual è? La scrittura? Bene!
Quali sono gli hashtag inerenti a questa nicchia?
E li ho segnati tutti in modo da averli sempre pronti.
2. Curare i miei follower
Rispondendo ai loro messaggi, coltivando i loro interessi, rispondendo ai commenti… rendendoli partecipi di quello che faccio.
Devo questo anche e soprattutto grazie a loro! Ed è giusto che meritino la mia attenzione e il mio rispetto, in fondo dietro ad uno schermo ci sono persone e non robot. PER ME NON SONO NUMERI MA PERSONE REALI.
Così facendo ho creato la mia community: i miei sforzi e i miei impegni sono stati premiati perché le persone si sono legate a me, come io mi sono legata a loro.
3. Fare più storie
Per renderli partecipi della mia quotidianità! (tasto dolente visto che non avevo mai rivelato chi fossi davvero)
Già in questo modo ho notato una crescita (premetto che ancora oggi mi reputo una pagina che cresce lentamente), ho notato anche più interazioni sotto ai post e un aumento dei like.
Il passo più difficile!
C’era ancora tanto da sperimentare perché dopo un po’ vedevo che i like che ricevevo ai miei post in base ai follower erano pochi, non arrivano neanche a 100 e io avevo sui 700/800 follower.
Continuando a seguire @steven.lopresti ho notato che in uno dei suoi video parlava di come lui in primis avesse sperimentato vari metodi per rendere un post più di qualità e concentrarsi sui contenuti.
Così sono venuta a conoscenza di notjustanalytics.com , ed ho scoperto che il mio E.R. era molto buono… ma dovevo fare alcune modifiche sul mio profilo.
Così aggiunsi nuovi punti strategici ai miei obiettivi.
Metterci la faccia
Il giorno del mio compleanno lo festeggiai con chi ha creduto in me e con chi mi ha aiutato a non rinunciare a quello in cui ho sempre creduto. E questo alla gente è piaciuto!
Perché avevo dato un volto a chi ha dato voce ai loro sentimenti, è stato come se fossi andata da ognuno di loro e stringendogli la mano mi sono presentata.
Non sono arrivata ai milioni ma sono arrivata al cuore di tanta gente che ha imparato a conoscermi, ad accettarmi per quella che sono e a legarsi alla mia persona cambiando semplicemente strategia di approccio su questo social.
Ottimizzazione del profilo Instagram
La strada è ancora lunga, devo raggiungere altri obiettivi ed è per questo motivo che ho ancora una volta mi sono seduta a tavolino e ho messo per iscritto altri punti sulla mia strategia (non tralasciando quelli che mi avevano aiutato a crescere).
L’obiettivo era rendere la mia pagina parte integrante della mia vita dandole una vera e proprio identità, un segno di riconoscimento, la mia impronta digitale.
Così…
1. Ho creato un feed più uniforme
Cercando di postare foto che avessero la stessa tonalità di colore: quello che mi rappresentasse meglio.
2. Ho migliorato la biografia
Chiedendomi se parlasse davvero di me e se fosse un buon biglietto da visita.
3. Più qualità
Ho deciso di concentrarmi sulla qualità e non sulla quantità, postando meno.
Dando così la possibilità a più persone di recuperare i post (ho notato che anche dopo due giorni il post riceve ancora interazioni).
4. Via i Ghost follower
Ho eliminato dai miei follower quelli inattivi… i cosiddetti ghost follower (Leggi qui come eliminarli)
5. Stories
Faccio più stories rendendo partecipi i miei follower, chiedendogli le loro opinioni personali. (Come creare stories originali?)
Conclusione
Tutti questi piccoli passaggi mi hanno aiutata ad arrivare dove sono ora.
Se si aggiunge l’essere se stessi, unito alla semplicità e alla gentilezza… la gente non potrà fare a meno di affezionarsi a te.
So che sono solo una piccola voce in mezzo ai giganti… ma fare tutto questo mi aiuta a concentrarmi sulle piccole soddisfazioni raggiunte. E spero che chi parte da zero possa creare qualcosa di bello come ci sono riuscita io.
Approfondisci:
CONCLUSIONE Not Just Analytics
Sono convinto che ti sei riconosciuto in più di un passaggio!
C’è un passaggio che mi ha colpito più di tutti: lo sconforto che genera il paragonarsi a chi è più avanti di noi!
Per questo spero che ti sia piaciuto per una volta leggere una storia normale, e che ti abbia ricordato che in fondo siamo tutti persone prima dei numeri.
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